martedì 26 aprile 2016

Viaggio in Baviera e dintorni, un riepilogo

Ho impiegato 11 post per scrivere qualcosa (ma neanche tutto) sul mio viaggio in Germania, ora è giusto mettere un po' d'ordine.

La regina del viaggio è stata la Baviera e i re della Baviera sono i castelli di Ludwig: di Neuschawnstein e Hohenschwangau, mete della Romantische Strasse, ne avevamo parlato per quanto riguarda viaggiare con i bambini e per il trekking (ciabattone), mentre di Linderhof avevo più che altro commentato la pacchianità.

E sempre ciabattone era il trekking in giro per l'Algau e nella Foresta Nera

Avevo fatto una  breve panoramica di Würzburg, ma l'ho anche ricordata per il divieto di entrare nella Residenz con il passeggino.

Norimberga

Rothenburg on der Tauber, altra meta della Romantische Strasse, è famosa per i suoi negozi di giocattolima io l'ho anche consigliata per ammirare l'Altare del Sacro Sangue, nella chiesa di S. Giacomo.

Rottenbuch, Dinkelsbühl e Nördlingen completavano il racconto della Strada Romantica.

Di Bamberga avevo fatto una breve panoramica, ma mi ero anche soffermata a parlare della sua cattedrale. Nello stesso post avevo parlato di Friburgo e Norimberga, oltre che Spira, Worms e Lorsch.

Bayreuth ha un post tutto per sè, così come Colmar, sebbene della città alsaziana avevo ricordato l'Altare di Isenheim. Nello stesso post avevo parlato anche del coro della cattedrale di Ulm e del magnifico Altare di Creiglingen. 

Degli angoli pittoreschi di Schwabisch Hall e di Heildeberg ne avevo parlato qui, mentre in un altro post avevo consigliato alcune mete sul Lago di Costanza.

Buon viaggio!

lunedì 25 aprile 2016

Buon 25 aprile

Buon 25 aprile a chi continua a lottare


domenica 24 aprile 2016

Colmar

L'ultima tappa del viaggio in Germania... si trova in Francia! Colmar è una bellissima città alsaziana dove è molto piacevole fare una lunga passeggiata per le strade dell'incantevole centro storico, alla ricerca degli edifici più particolari o semplicemente per gironzolare armati di macchina fotografica.

Colmar, Petit Venice

Il fiore all'occhiello fra i quartieri cittadini è la Petit Venice, la più bella fra le varie piccole venezie incontrate in questa vacanza; è sempre un po' buffo paragonare pochi canali con casette a graticcio a Venezia, ma qui non manca la bellezza.

Colmar vanta orgogliosamente i natali dello scultore Auguste Bartholdi, le cui statue e fontane sono sparse per le piazze di Francia e Stati Uniti, oscurate però dalla fama della sua opera più famosa: la Statua della Libertà. Da qualche parte in città (ma non ho capito dove) esiste anche una copia in piccolo del colosso newyorkese, ma più che altro vale la pena spendere tempo per una visita nella casa natale di Bartholdi, a pochi passi dalla cattedrale.

Colmar, cortile di casa Bartholdi

Il vero must per gli appassionati d'arte è però il Musée Unterlinden, che custodisce il monumentale Altare di Isenheim di Matthias Grünewald. Nel periodo della mia visita in città il museo era chiuso per restauro, ma non mi posso lamentare perchè l'altare era stato spostato nella bella chiesa gotica dei Domenicani, dove ho avuto la possibilità di vedere la magistrale opera di Grünewald dialogare con l'altro, meno celebre, capolavoro cittadino ovvero la Madonna del Roseto di MartinSchongauer. Fra le poche opere dell'Underlinden che erano state temporaneamente trasferite nella chiesa, mi rimarrà nel cuore l'enigmatica Malinconia di Cranach il Vecchio. 

La mia visita si è svolta d'estate, ma mi hanno assicurato che vale la pena godersela anche sotto il periodo natalizio, con la città addobbata a festa e un mercatino di Natale di tutto rispetto. Non vedo l'ora di poter testimoniare di persona quanto mi è stato riportato! ;)

lunedì 4 aprile 2016

Viaggio in Baviera (e dintorni): cattedrali

Inizierete a scorgere la cattedrale di Spira, con le sue quattro torri, a chilometri di distanza dalla città. Simbolo del potere imperiale e luogo di sepoltura della dinastia salica, ha dimensioni colossali. La navata centrale, alta 30 m e larga 15, è scandita da pilastri con colonne addossate che sostengono grandi archi ciechi, che a loro volta incorniciano le arcate inferiori e le finestre, creando una raffinata suddivisione in campate, slanciate e maestose, ripresa dagli acquedotti romani. 
Dovete tenere conto che la chiesa è stata in buona parte rifatta e all'interno le poche decorazioni sono quelle tipiche dei santuari ottocenteschi: brutti affreschi dalla retorica esasperante. All'esterno della chiesa da vedere la zona absidale: allungando l'occhio è possibile vedere alcune delle decorazioni originali, che fanno capire che un tempo la chiesa doveva essere molto più bella di così.

Cattedrale di Spira
Immagine presa da trautelrichter.wordpress.com

Il Duomo di Worms ripete abbastanza fedelmente lo schema architettonico della cattedrale di Spira. L'arenaria rossa, le torri circolari ed elementi decorativi gotici e barocchi la rendono sicuramente più bella della cattedrale salica. Se reminescenze scolastiche vi faranno ricordare l'importanza politica e religiosa della città, dalle nostre parti è meno conosciuto il fatto che Worms sia la città dei Nibelunghi: questa era la capitale di re Gunther, alla corte del quale Sigfrido giunge per sposarne la sorella, dando inizio alla celebre saga. Da qualche parte lungo il fiume c'è perfino una statua di Hagen che getta il famigerato oro nelle acque del Reno. 

Non è una cattedrale, ma il Torhalle di Lorsch è comunque un'opera di grande importanza e può facilmente essere compreso in un giro che passi da Spira e Worms. Si tratta della porta dell'abbazia che qui sorgeva ed è uno dei primi esempi di architettura carolingia. La costruzione di nuovi edifici era visto dalla corte franca come un mezzo per ribadire l'importanza della dinastia e per manifestare la sua continuità con l'impero per antonomasia, quello romano. La Porta d'Arroux, in Borgogna, sembra essere il modello diretto del Torhalle, dimostrazione di come l'arco di trionfo romano sia l'idea centrale della costruzione, per il resto dai forti caratteri germanici.

Torhalle di Lorsh
Immagine presa da Wikipedia.de

La cattedrale di Friburgo detiene un fascino antico che manca ad altri grandi chiese tedesche, forse perché ogni giorno viene circondata dal mercato di fiori e prodotti agricoli, come se ancora fossimo nel Medioevo, ma è soprattutto l'impianto iconografico a rendere questa chiesa fra le più belle che ho visitato. Le guglie e i gargoyles che decorano l'esterno sono più visibili che in molte altre cattedrali gotiche, rendendo la caccia al miglior mostricillo (il mio grande diletto), particolarmente piacevole.
La torre campanaria, alta ben 116 metri, giganteggia sulla piazza, fungendo da ingresso. Per quanto mi riguarda la vera meraviglia di Friburgo è qui, ai piedi della torre, fra la vivace piazza e l'austero interno della chiesa. Godetevi le 418 figure policrome di pietra.
Le splendide vetrate sono in gran parte originali, conservatesi anche grazie al vescovo della città che le nascose durante la Seconda Guerra Mondiale. Finanziate tra il XIII e il XVI secolo dalle corporazioni artigianali della città, dall'università e dalla dinastia imperiale degli Asburgo, ognuno dei quali ha preteso il suo simbolo sulla vetrata donata.
Splendido anche il coro, per cui si paga un biglietto d'entrata e che fa orari più ridotti rispetto all'apertura della cattedrale. L'altare maggiore è opera di tale Hans Baldung Grien, ma ogni cappella custodisce un capolavoro, fra cui una pala d'altare di Hans Holbein il Giovane.

Il Cavaliere di Bamberga
Immagine presa da Wikipedia.de
Altra imperdibile cattedrale è il Duomo di Bamberga, che accoglie la tomba dell'imperatore Enrico II il Santo e di sua moglie Cunegonda, unici governanti canonizzati del Sacro Romano Impero. Lo splendido sarcofago che ospita le spoglie dei due sovrani fu scolpito da Riemenschneider Tilman, uno dei più grandi scultori tedeschi, autore di alcune magnifiche pale d'altare. Un'altra importante scultura custodita all'interno della chiesa è l'enigmatico Cavaliere di Bamberga, una vera e propria icona della germanità, erta a proprio simbolo un po' da tutti, dai nazisti ai produttori di birra locali.

San Lorenzo a Norimberga, splendidamente gotica, deriva in qualche modo dal Duomo di Bamberga e, come questa, custodisce notevoli opere d'arte, fra cui il Saluto angelico, scultura lignea di Veit Stoss, altro grande artista tedesco, e il Ciborio del Santissimo Sacramento, in pietra arenaria, i cui pinnacoli si ergono vertiginosamente fino alle volte della cattedrale, tanto da seguire la curva dell'arco ogivale. Visti i massicci bombardamenti che la città ha subito durante la Seconda Guerra Mondiale la chiesa fu gravemente danneggiata, ma i restauri sono stati massicci e scrupolosi.