martedì 17 febbraio 2015

Il berretto-gufo



Splendido schema trovato su Repeat Crafter Me, in inglese.

In realtà non sono stata tanto a vedere le misure, ho semplicemente seguito la grandezza della capoccia di mia figlia, facendolo anzi un po' più grande, così magari le dura anche per il prossimo inverno. 
Ovviamente mi sono presa qualche libertà, ma questa volta solo nell'abbinamento dei colori: per la parte superiore del berretto ho scelto un gomitolo con un mix di colori piuttosto che la tinta unita, in questo modo ho movimentato un po' la "tavolozza" e secondo me è venuto perfino più grazioso. Anche per la parte inferiore e i paraorecchie ho usato due colori invece che uno solo... ma solo perchè era finito il primo gomitolo! Lo sapevo che non sarei arrivata in fondo, ma ho pensato che con più colori sarebbe andato bene ugualmente. Infatti non mi sembra che stoni.


Grazie agli occhioni da gufo lo spasso è assicurato, sia che la gnoma mi guardi, sia che abbassi la testa, ci sono sempre queste due padelle che mi fissano. Oltrettutto, saranno gli occhi, saranno i paraorecchie, ma il cappellino ricorda in qualche modo la versione buffa e animalesca di un elmetto da aviatore con gli occhialoni. 

Insomma, questo berrettino ti mette le aaaaliiii... 



domenica 8 febbraio 2015

Tre gioielli

L'anno da poco trascorso per me è stato ricco di avvenimenti, ma mi ha catapultato in un tunnel spazio-temporale da cui sto uscendo solo in questo periodo. Esempio: mi sembra di vivere in questa casa da un paio di mesi, invece ci abito da più di un anno. Da ciò sia cosa che scrivere sul blog era, se non l'ultimo dei miei pensieri, l'ultima attività per cui riservavo tempo e forze... con scarsi risultati. Vediamo se riesco in parte a rimediare con piccole recensioni dei tre migliori libri che ho letto nel 2014. Nota bene: non libri usciti l'anno scorso, tutt'altro, sono vecchi come il bacucco, cioè quelli che in editoria si chiamano classici.

I dispiaceri del vero poliziotto di Roberto Bolaño: come sempre, Bolaño mi strega. L'ho preso in biblioteca senza nemmeno sbirciare la quarta di copertina ed era troppo tardi quando ho letto che questo libro è una sorta di prequel di 2666, che non ho mai letto (il giorno che trovo la forza psicologica di iniziarlo ve lo faccio sapere; il giorno che lo finisco, conoscendomi, mi ubriacherò per una settimana intera), ma scritto dopo il librone, quindi un prequel da leggere dopo. Ma si può smettere di leggere un libro che inizia con l'affermazione che la poesia è omosessuale e segue con l'elenco della particolare tipologia di omosessuale da abbinare ad ogni poeta? Puoi smettere senza scoprire se Leopardi è una checca o un frocio? Claro que no. Nel libro c'è tutto quello che ti aspetti da Bolaño: metaletteratura, pseudosaggi, pseudointellettuali, poeti strampalati, detective selvaggi, Barcellona, il Messico, corrispondenze non corrisposte, scatole cinesi, cuentos chinos e sentieri che non si biforcano. E che te ne fai di un finale, quando hai tutta questa roba?

Immagine rubata da bastardillasen.blogspot.it


L'Eternauta di Héctor German Oesterheld e Francisco Solano Lòpez: una neve mortale scende dal cielo. Quanti, fra i pochi che si trovavano in casa con le finestre chiuse, sopravviveranno, dovranno affrontare un innarrestabile nemico alieno. 
Era da tempo immemore che non mi avvicinavo ad un fumetto, ma ho trovato un'ottima occasione di ricominciare, visto che il mio compagno lo stava leggendo e ci sono due caratteristiche che mi costringono a cominciare un libro: essere un classico della letteratura latinoamericana e avere un incipit perfetto. 
Una storia spaventosamente attuale, la storia di chi combatte contro un nemico invisibile, di cui puoi solo uccidere gli schiavi già conquistati, sperando ad ogni nuovo incontro di trovarti faccia a faccia con chi comanda, ma trovando solo esseri che agiscono telecomandati da un lontano padrone che neppure loro mai hanno visto. Una storia che dietro al spara-spara nasconde la grande verità conosciuta da chi oggi e sempre si scontra con il Potere, come Oesterheld stesso, desaparecido nel 1977.

Piccolo mondo antico di Antonio Fogazzaro: era nell'elenco da un po', ma ho rimandato spesso l'inizio. Scema. Mi sono trovata fra le mani un libro quasi perfetto. Sembra essersi inventato il cinema, il Fogazzaro, perchè la sua narrazione di muove come una macchina da presa, che indugia sulle imbarcazioni che solcano le acque, placide o tormentose, del lago, sui bei monti della Valsolda, sulle stradine che collegano i paesi. Una macchina da presa che cattura i tic di uomini e donne di queste valli, l'adorabile laghée delle piccole preoccupazioni e l'italiano dei grandi rovelli, il loro modo di rapportarsi con gli altri e con i dominatori austriaci.
La vera sorpresa è stato il personaggio di Luisa. Lei fa parte di quel sparutissimo gruppo di personaggi femminili che nella storia della letteratura si identificano per la loro intelligenza. Non è umile e pia, non mette l'amore per il suo uomo prima di tutto, non si annulla nella maternità. Non è come un maschio vorrebbe che fosse la propria femmina, lei è una donna. Una donna che medita sulla propria spiritualità piuttosto che seguire bovinamente dogmi religiosi, che crede in ideali patriottici, che non si sottomette a nessuno, che crede nella Giustizia. Leggo nella prefazione che Fogazzaro voleva proprio contrapporre l'arida giustizia laica di Luisa alla feconda beatitudine del perdono cristiano del marito Franco. Per quanto mi riguarda, non ci siamo: Franco, semplicemente, non ha spina dorsale. E poco importa che dopo la morte di Ombretta la razionale Luisa perda quasi la ragione, mentre Franco rimanga forte nella sua fede, ormai sappiamo che la vera disperazione sta nella mancanza di elaborazione del lutto.



Un consiglio: prima, dopo, durante la lettura di Piccolo mondo antico visitate la villa Fogazzaro-Roi. L'anno scorso ho trascinato l'intera famiglia allargata e il mio pancione alla giornata del FAI che permetteva di visitare la villa gratuitamente. Mi hanno seguito con la scarsa convinzione di chi non vuol contraddire una donna incinta, sono usciti tutti innamorati di questo posto. Avrei anche volentieri fatto un resoconto della splendida visita, ma, come si diceva all'inizio, tempo e forze scarseggiavano. Mi rifarò alla prossima visita.