giovedì 15 agosto 2013

Noi si va

Il terzo giorno noi si va verso Firenze... senza andare a Firenze ovviamente! All'ultimo decidiamo di passare per Fiesole, soprattutto perchè si ha bisogno di un caffè. Ovviamente già che ci siamo andiamo a vedere il panorama, che in effetti merita, anche perchè la cupola del Brunelleschi fa la sua porca figura da qualsiasi angolazione e distanza.
Il panorma su Firenze da Fiesole
La prima vera tappa però è Pratolino con Villa Demidoff. Abbiamo fatto tutta questa strada apposta per vedere il Colosso dell'Appenino del Giambologna, anche perchè non c'è nient'altro da vedere e indovinate? è tutto impacchettato per il restauro. Nuoooooooooooooo!!!! Perchè non c'era scritto da nessuna parte? perchè sono dovuta arrivare fin qui, davanti a lui, per saperlo? Ci rimango malissimo.

Sentiero a Vallombrosa
Non resta che andare a farci un pic-nic a  Vallombrosa, dove il clima è più fresco e di spazio per sdraiarci tranquilli e beati c'è a iosa. Questa località è legata al nome di Giovanni Gualberto, che nel 1036 raggiunse questo luogo e vi si stabilì in eremitaggio assieme ad altri monaci, decidendo di seguire la regola di S. Benedetto. Non a caso oggi san Giovanni Gualberto è patrono del Corpo Forestale, che vista le dimensioni e la bellezza di questa foresta, qui deve avere un gran da fare! :) 

Dopo esserci mangiati i nostri panini ci dedichiamo ad una passeggiata nel bosco, che sembra incantato, con un bel sentiero facile facile. In realtà ci sarebbe il circuito delle cappelle, ma lasciamo perdere anche perchè non capiamo bene quanto dura. 
In compenso ci arrampichiamo su per la Scala Santa, una scalinata bella ripida che porta al Paradisino, eremo che promette più di quanto mantiene. Finiamo il giro visitando la bella chiesetta dell'Abbazia e ovviamente il negozio dei monaci, che questi posti pieni di liquorini e cremine sono la nostra passione!

Castello dei Conti Guidi a Poppi
Giornata quasi giunta al termine, ultima tappa Poppi, in provincia di Arezzo.
Qui da vedere c'è un il Castello dei Conti Guidi, edificio medievale a cui a messo mano, fra gli altri, nientepopodimeno che Arnolfo di Cambio.
Non conoscevo la famiglia Guidi, ma l'ignoranza è tutta mia, perchè a quanto pare è stata molto importante.
La monumentalità dell'esterno di contrappone alla "domesticità" delle stanze interne, rendendo il tutto affascinante.
La stanza più interessante è senza dubbio la cappella, con dei bellissimi affreschi di Taddeo Gaddi. Incorniciate da lunette che seguono le volte a crociera, sono raffigurate storie dai Vangeli: una parete, purtroppo la più rovinata, è dedicata a San Giovanni Battista, raffigurando l'incontro con Gesù nel deserto e la danza di Salomè; di fronte le scene raffiguranti la resurrezione di Drusiana e l'assunzione al cielo di San Giovanni Evangelista; una terza parete raffigura le storie della Vergine, con la presentazione al tempio e la dormizione.

L'esercito di terracotta
all'interno del Castello di Poppi

Il Castello ospitava anche ben tre mostre di arte contemporanea, anche se in tutta onestà era interessante solo quella di Giuliano Ghelli, soprattutto per quanto riguarda lo scenografico "esercito di terracotta", 45 busti posti su una scala che porta al secondo piano, davvero molto suggestivo, anche se non ho capito bene il senso della cosa. Ma se funziona, se ti emoziona, sarà così importante dargli un senso?
 La mostra è visitabile fino al 15 settembre.

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