domenica 18 agosto 2013

Finalmente un layout fatto da me! Era ora.

giovedì 15 agosto 2013

Noi si va

Il terzo giorno noi si va verso Firenze... senza andare a Firenze ovviamente! All'ultimo decidiamo di passare per Fiesole, soprattutto perchè si ha bisogno di un caffè. Ovviamente già che ci siamo andiamo a vedere il panorama, che in effetti merita, anche perchè la cupola del Brunelleschi fa la sua porca figura da qualsiasi angolazione e distanza.
Il panorma su Firenze da Fiesole
La prima vera tappa però è Pratolino con Villa Demidoff. Abbiamo fatto tutta questa strada apposta per vedere il Colosso dell'Appenino del Giambologna, anche perchè non c'è nient'altro da vedere e indovinate? è tutto impacchettato per il restauro. Nuoooooooooooooo!!!! Perchè non c'era scritto da nessuna parte? perchè sono dovuta arrivare fin qui, davanti a lui, per saperlo? Ci rimango malissimo.

Sentiero a Vallombrosa
Non resta che andare a farci un pic-nic a  Vallombrosa, dove il clima è più fresco e di spazio per sdraiarci tranquilli e beati c'è a iosa. Questa località è legata al nome di Giovanni Gualberto, che nel 1036 raggiunse questo luogo e vi si stabilì in eremitaggio assieme ad altri monaci, decidendo di seguire la regola di S. Benedetto. Non a caso oggi san Giovanni Gualberto è patrono del Corpo Forestale, che vista le dimensioni e la bellezza di questa foresta, qui deve avere un gran da fare! :) 

Dopo esserci mangiati i nostri panini ci dedichiamo ad una passeggiata nel bosco, che sembra incantato, con un bel sentiero facile facile. In realtà ci sarebbe il circuito delle cappelle, ma lasciamo perdere anche perchè non capiamo bene quanto dura. 
In compenso ci arrampichiamo su per la Scala Santa, una scalinata bella ripida che porta al Paradisino, eremo che promette più di quanto mantiene. Finiamo il giro visitando la bella chiesetta dell'Abbazia e ovviamente il negozio dei monaci, che questi posti pieni di liquorini e cremine sono la nostra passione!

Castello dei Conti Guidi a Poppi
Giornata quasi giunta al termine, ultima tappa Poppi, in provincia di Arezzo.
Qui da vedere c'è un il Castello dei Conti Guidi, edificio medievale a cui a messo mano, fra gli altri, nientepopodimeno che Arnolfo di Cambio.
Non conoscevo la famiglia Guidi, ma l'ignoranza è tutta mia, perchè a quanto pare è stata molto importante.
La monumentalità dell'esterno di contrappone alla "domesticità" delle stanze interne, rendendo il tutto affascinante.
La stanza più interessante è senza dubbio la cappella, con dei bellissimi affreschi di Taddeo Gaddi. Incorniciate da lunette che seguono le volte a crociera, sono raffigurate storie dai Vangeli: una parete, purtroppo la più rovinata, è dedicata a San Giovanni Battista, raffigurando l'incontro con Gesù nel deserto e la danza di Salomè; di fronte le scene raffiguranti la resurrezione di Drusiana e l'assunzione al cielo di San Giovanni Evangelista; una terza parete raffigura le storie della Vergine, con la presentazione al tempio e la dormizione.

L'esercito di terracotta
all'interno del Castello di Poppi

Il Castello ospitava anche ben tre mostre di arte contemporanea, anche se in tutta onestà era interessante solo quella di Giuliano Ghelli, soprattutto per quanto riguarda lo scenografico "esercito di terracotta", 45 busti posti su una scala che porta al secondo piano, davvero molto suggestivo, anche se non ho capito bene il senso della cosa. Ma se funziona, se ti emoziona, sarà così importante dargli un senso?
 La mostra è visitabile fino al 15 settembre.

venerdì 9 agosto 2013

Toscana, il primo giorno

La nostra prima giornata di vacanza e... c'è la nebbia! Bisogna pensare ad un posto che può essere affascinante anche visto in mezzo a tutta questa foschia. L'abbazia di S. Antimo! In realtà quando arriviamo splende il sole, ancora meglio: entriamo, troppo presto perchè siano arrivati i turisti, e una luce mistica entra dalla bifora dell'abside, mentre un canonico incapucciato prega inginocchiato vicino all'altare. Lasciamo queste atmosfere da Nome della rosa per andare a Montalcino, graziosamente adagiata sulla collina. Un paesino dove forse non c'è molto da fare, ma dove troviamo il mercato in pieno fermento ed è bello sentire le chiacchere della gente del luogo invece che essere circondati dagli onnipresenti olandesi, bisogna ammetterlo! Ci facciamo una passeggiata in questo mercatino fino alla fortezza. A pianta pentagonale, da fuori è davvero imponente, mentre il cortile interno ha l'aspetto decisamente più domestico, forse anche per la presenza di un'enoteca... continuamo il giro per raggiungere la piazzetta principale, più un incrocio fra due strade che una vera e propria piazza, ma molto graziosa.

Pausa per il pranzo a S. Quirico d'Orcia e visita preliminare a Bagno Vignoli, di entrambi parlerò in altra sede.

La vista da Montepulciano
Il pomeriggio prevede una visita a Montepulciano, la più turistica fra le tappe della giornata. Il paese è pieno di gente che vuole comprare vino, chiaramente senza sapere bene quello che sta facendo. Noi guardiamo e passiamo e, grazie al quotidiano allenamento del fare 4 piani di scale (negli ultimi mesi, da quando si è fatto male, pure col cane in braccio) ci lasciamo alle spalle i grupponi nella salita che percorre tutto il paese e che arriva nella piazza principale, vuota di gente ma occupata dell'impalcatura di un palco che purtroppo toglie la vista d'insieme. 

Una straduzza di Montepulciano
L'ultima tappa della giornata è Chiusi. Il nome di questa località è legata al locumone Porsenna, figura fra lo storico e il leggendario, che fece vedere i sorci verdi a Roma durante il delicato periodo del passaggio alla Repubblica. A sua volta il nome del locumone è legato alla leggenda del suo mausoleo, che qui dovrebbe essere stato eretto, la cui descrizione tramandata da Livio la identifica come una sboronata colossale comprendente un fottio di oro, piramidi gigantesche, ma soprattutto un labirinto alla base del tutto. Ovviamente gli archeologi fremono per trovare almeno un indizio della reale esistenza di tutta 'sta roba e ovviamente quando sono stati trovati cunicoli stretti e intricati sotto la città di Chiusi si è subito pensato a questo famoso labirinto. E invece trattasi di un altrettanto interessante sistema di approvvigionamento idrico, risalente in epoca etrusca e usato fino nel Medioevo. Il labirinto si può visitare assieme alla guida, una signora credo svedese che spiega tutto per bene e che conduce fino alla grande cisterna che si trova proprio sotto l'attuale torre campanaria del duomo, su cui si può salire per vedere il panorama. Pagando un solo euro in più si può visitare anche il Museo della Cattedrale, che conserva dei bei reperti archeologici di epoca protocristiana, dei codici miniati medievali e soprattutto ricordo con emozione un Cristo crocifisso ligneo, se non sbaglio del XIV secolo, dalla linea moderna, lo sguardo penetrante e le gocce di sangue in rilievo che escono dal costato.

domenica 4 agosto 2013

Toscana, un inizio

Non abbastanza soldi per fare una vacanza lunga e itinerante, ma la necessità di andarsene per un po' lontano da tutto e da tutti. Che fare? Una settimana in Toscana! E una settimana piuttosto particolare, perchè abbiamo scelto di evitare le città più turistiche (che avevamo già visitato negli anni precedenti) per dedicarci ai paesini. Ok, alcuni ugualmente turistici, ma più gestibili. In più una malefica zanzara, di quelle che mi fanno gonfiare sterminati centimetri quadrati di pelle, ha deciso di pungermi proprio sul piede, limitando i miei movimenti. Pochissimi musei, una sola passeggiata naturistica, vita cittadina quasi nulla... una vacanza parecchio stranina insomma.


Come prima tappa, lungo la strada, ci sarebbe piaciuto fare una passeggiata a Padule di Fucecchio. Abbiamo seguito un cartello che ci ha portato esattamente nel nulla, abbiamo impostato sul navigatore l'indirizzo del centro info turistiche, ci ha portato nel posto sbagliato ma abbiamo trovato la strada giusta, non abbiamo trovato nessuna traccia dell'ufficio... insomma, ce ne siamo andati. Dovevamo fare il nostro pranzo al sacco da qualche parte e allora siamo andati a Vinci, un paesino che forse un tempo era molto grazioso, ma che non dà motivo di fermarsi neanche poco tempo a meno che non si voglia visitare uno dei musei dedicati a Leonardo. E noi non volevamo, quindi abbiamo mangiato su un tavolino appena fuori le mure e poi... via!

Sovicille
Spesuccia e poi non ci resta che andare a montare la tenda. Anche la scelta del campeggio è stata particolare. Doveva essere in Toscana, costare relativamente poco, lontano dal mare e dalla calura infernale. Risultato: campeggio a Sovicille.
Sovicille è un grazioso paesino con una quantità infinita di frazioni e frazioncine a una decina di km da Siena; il campeggio è poco fuori il paese, pianeggiante, pulito, ombroso, tranquillo, con piazzole belle grandi, una zona pic-nic e non costa molto. La mancanza di piscina tiene lontani i turisti che portano con sè tutte le piccole bestiole urlanti chiamate bambini, ma visto che lì è freschissimo non se ne sente per niente la mancanza. Uno stato psico-fisico molto vicino al nirvana. L'unico piccolo difetto è la "cera" che cade dagli alberi, lasciando uno strato gommosissimo e lepegosetto su auto e tenda, ma se ne va via con acqua!