venerdì 1 giugno 2012

Sono giornate davvero complicate, ma devo trovare qualcosa di positivo, possibilmente anche consolante. Il mio sorprendente innamoramento per Rogier van der Weyden penso possa rientrare nella categoria. Sorprendente perchè avevo apprezzato dal vivo alcuni suoi capolavori, a Madrid e a Vienna per esempio. Eppure, pur parendomi bellissimi, non era scoccata la scintilla (si dice così); forse doveva capitare proprio in questa settimana così stressante che io potessi capire l'arte di questo grande non solo con la mente, ma con un più completo coinvolgimento. Mi godo la (ri)scoperta, cerco di dimenticare il resto.





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