venerdì 18 maggio 2012

Il paesaggio veneto

Come al solito mi riduco nell'ultima settimana disponibile, ma finalmente sono andata a vedere Tiziano e la nascita del paesaggio moderno a Palazzo Reale! Sembra una mostra fatta apposta per me e la mia passione per il Rinascimento veneto, prova ne sia che io sono stata fra le sale dell'esibizione circa due ore, mentre quelle poche persone che l'hanno visitata nello stesso periodo di tempo se la saranno cavata in poco più di mezz'ora. Ma come si fa a staccarsi da capolavori come La prova del fuoco di Mosè di Giorgione (che è quello qui a sinistra, preso da www.museogiorgione.it)? Ogni particolare è un mondo da scoprire!
Percorso, cartellini, spiegazioni sono tutti incentrati sul concetto di paesaggio per i pittori veneti fra la fine del secolo V e il secolo VI. La prima sala accoglie il visitatore con la splendida Crocifissione nel paesaggio di Giovanni Bellini seguita dal Giorgione già ricordato e dalla Sacra conversazione di Tiziano, opera giovanile del cadorino. E devo ammettere che ho apprezzato che i mostri sacri stessero tutti all'inizio, così da cominciare la visita con summo gaudio e dedicarmi alle caccia ai tesori delle altre sale con più allegria (tesori che comprendono Tobiolo e l'angelo della stesso Tiziano o Ninfa in un paesaggio di Palma il Vecchio, fra gli altri). L'esibizione poi finisce in bellezza: oltre all'immancabile (ma sempre apprezzato) pecorume e pastorume vario di Jacopo da Bassano, Rebecca al pozzo di Paolo Veronese e il Narciso di Tintoretto sono un dessert niente male.

In una saletta a parte, il FAI, che patrocina l'esibizione, ci fa riflettere su quanto paesaggio in Italia è andato perduto grazie alle illuminanti parole di Pier Paolo Pasolini in un documentario del 1974 per la Rai.

Nemo propheta in patria...

giovedì 10 maggio 2012

Testi per nulla

Sapeva quello che voleva, forse anche quello che avrebbe voluto.
Samuel Beckett, Testi per nulla, II